Biodigestore
La digestione anaerobica è un processo correntemente usato come trattamento di stabilizzazione biologica dei fanghi di supero prodotti nei trattamenti biologici convenzionali, per la depurazione di taluni scarichi liquidi industriali a elevato contenuto di BOD5 (>2.000 mg/l) e per convertire in biogas substrati organici quali biomasse, FORSU, ecc. Rispetto al processo aerobico, la digestione anaerobica presenta una serie di vantaggi, tra i quali la minore produzione di biomassa (il rendimento di crescita dei batteri anaerobici è minore rispetto a quello dei batteri aerobici) e il minor consumo energetico (non è necessario fornire ossigeno, si ha inoltre produzione di metano). I comuni non saranno più costretti ad affidarsi a costose intermediazioni con piattaforme di stoccaggio intermedio che portano poi il rifiuto in impianti fuori regione e sarà progressivamente azzerata la presenza di siti di stoccaggio preliminare che spesso arrecano danni e fastidi alla popolazione a causa di emissioni maleodoranti dovute allo stoccaggio prolungato e realizzato in strutture non idonee. Ad oggi la presenza di tali strutture è necessaria proprio perchè mancano gli impianti di trattamento della frazione organica ma tale necessità cesserà nel momento in cui i Comuni potranno conferire direttamente a costi inferiori a quelli proposti dalle piattaforme di stoccaggio intermedio.
La Figura seguente propone un confronto tra la situazione attuale e quella che si verificherà a valle della realizzazione dell’opera.
FASI DEL PROCESSO
E’ importante premettere che l’impianto e da considerarsi un impianto integrato tra una sezione di digestione anaerobica che consente la produzione di metano per via biologica e una sezione di compostaggio che permette di ottenere un buon prodotto solido stabilizzato in uscita.
L’impianto è suddiviso nelle seguenti sezioni: ricezione; pretrattamento; stoccaggio preliminare; digestione; trattamento del biogas; produzione di energia elettrica; maturazione del digestato e produzione di compost.
Le aree che possono essere considerate come blocchi operativi sono individuate con la lettera S seguita da un numero progressivo:
S1: Sezione di ricezione del rifiuto dove esso e sottoposto ad operazioni di tipo meccanico tese a migliorarne la qualità e la pulizia.
S2: Sezione di digestione anaerobica costituita dai reattori dove la miscela organica pre-trattata e mantenuta in condizioni ideali di temperatura, umidità, pH per un tempo dai 20 ai 28 giorni. La temperatura e di circa 50–‐55°C e il pH e leggermente acido.
S3: Sezione di digestione aerobica (post–‐compostaggio) dove il digestato, ovvero il residuo solido della digestione anaerobica, viene sottoposto a maturazione e stabilizzazione tramite contatto con aria, e quindi con ossigeno. La temperatura massima e di circa 65°C e il pH e neutro.
S4: Sezione di raffinazione e imballaggio dove il compost grezzo prodotto dalla sezione S3 viene sottoposto ai controlli analitici e biologici. Se tali controlli consentono di affermare che il compost e completamente stabile e le concentrazioni di metalli pesanti rientrano nei limiti indicati dalla normativa allora avviene la raffinazione ovvero una fase di up-grading della qualità del compost che ne consente la vendita come prodotto per l’agricoltura. Diversamente il materiale, in ogni caso inerte da un punto di vista biologico, viene utilizzato per operazioni di ricomposizione ambientale. Questa sezione include lo stoccaggio temporaneo del compost grezzo e di quello raffinato oltre al sovvallo della raffinazione se effettuata.
S5: Sezione di trattamento del biogas e combustione nella centrale di co-generazione. In questa sezione avviene anche il riscaldamento ed il riciclo del colaticcio (percolato) dei rifiuti in digestione che ne hanno bisogno come inoculo batterico.
S6: Sezione di trattamento di deodorizzazione dell’aria e di trattamento dell’acqua. L’aria aspirata dalla sezione S1 e utilizzata prioritariamente nelle biocelle come aria necessaria alla aerobiosi, nei motori di combustione del biogas e nello stadio aerobico dell’impianto di trattamento delle acque interne (acque di prima pioggia dei piazzali e acque civili dei bagni, docce e mensa). In questo modo il ricorso al biofiltro e ridotto al minimo con conseguente riduzione di costo e di superficie occupata.
S7: Sezione di scarico e stoccaggio temporaneo dei rifiuti rimossi dalla FORSU durante la selezione iniziale.
S8: Palazzina uffici, controllo ingresso–‐uscita, pesa, laboratorio, spogliatoio, mensa.
- R.0 – Elenco elaborati
- R.1 Relazione Illustrativa
- R.2 Relazione Tecnica
- R.3 Studio di Prefattibilità Ambientale
- R.4 – Relazione di studio preliminare di sicurezza
- C.1 – Capitolato speciale di appalto
- C.2 Calcolo sommario della spesa
- C.3 Conto Economico